BELLA PROVA DELLE ALLIEVE AI CDS DI ORVIETO
Scritto da Carla    Lunedì 05 Ottobre 2015 19:50    PDF Stampa E-mail

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 “Unite le leonesse saranno sempre campionesse”. Questo lo slogan con il quale le leonessine dell’Atletica Brescia 1950 si sono presentate al campionato italiano di serie A. L’ottavo posto conquistato nella classifica delle squadre che rappresentano l’élite dell’atletica italiana è nei fatti una conferma del valore della squadra allieve che anche nel 2015, per la quarta volta, ha partecipato alla serie più prestigiosa del confronto tra le migliori 12 società italiane del panorama nazionale. 

E iniziamo a raccontarla questa trasferta appassionante fin dai preparativi. Scambio di idee nei giorni che precedono la partenza per Orvieto, dove si svolgerà la kermesse, per  creare quello slogan che rappresenti uno stimolo a dare il meglio di sé ed evidenzi lo spirito con il quale le giovani atlete, alcune alla prima esperienza con la squadra in ambito nazionale e tra le migliori d’Italia, affrontano questo appuntamento. Sanno che il loro risultato è importante non solo per sé stesse ma per tutte le altre. L’unione è la loro forza. “Mi sentivo il cuore qua! (in gola! ndr) – la battuta di Delia Fravezzi all’ultimo lancio  di qualificazione dopo i primi due nulli – “Ero emozionatissima! Mi dispiace soprattutto perché volevo far bene per la squadra!” dopo l’esclusione dalla finale nel lancio del martello perché in nona posizione. Ecco: è questa l’aria che si respira durante il viaggio sull’autostrada del sole (ma senza sole ndr) verso la bella cittadina umbra. Dopo cena breve riunione tecnica per ricordare che essere nella serie A è un ottimo traguardo ma ora che lo abbiamo raggiunto bisogna dare il massimo per provare a migliorare la posizione. Orari gare, organizzazione partenze per la pista ....e si incomincia ad entrare nel clima agonistico. La mattina del sabato è destinata a foto e ad un giro ad Orvieto. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Non si può essere qui e non vedere lo splendido Duomo famoso in tutto il mondo. La cittadina si colora di gruppi di ragazze e ragazzi in tuta che vengono da tutte le città d’Italia e gli abitanti li accolgono con allegria e curiosità in una splendida giornata di sole. Poi tutti a pranzo, la martellista pranzerà alle 11.30 e le altre a mezzogiorno per poi raggiungere quelli che sono già al campo e tifare per Delia!

Alle 13.45 tutti allo stadio Luigi Muzi iniziano i campionati italiani allievi ed allieve di serie A riservato ai 12 migliori club. Si aprono le danze  con la gara del lancio del martello come è tradizione! Ed è una tesissima Delia Fravezzi a rappresentare i colori bianco celesti bresciani. Vuole fare la misura Delia, che ha ripreso ad allenarsi dopo aver passato l’inverno ferma per un infortunio al ginocchio. Va in pedana e l’emozione la manda un po’ in confusione facendo palpitare chi la segue a bordo campo. In questi momenti mi viene in mente il bellissimo libro che sto leggendo di Benedetta Tobagi dedicato a suo padre, il giornalista ucciso nei terribili anni di piombo dalle brigate rosse. S’intitola “Come mi batte forte il tuo cuore”. Ecco a noi che tifiamo Delia sta capitando questo. Sentiamo il suo cuore battere dentro di noi e gira a mille! Comunque l’ultimo lancio è valido ma non sufficiente, purtroppo, ad entrare in finale. 

 

 

E’ nona, la prima delle escluse. Parentesi: Benedetta Tobagi ha scritto anche un interessantissimo libro sulla strage di piazza Loggia “Una stella incoronata di buio” dove cerca di capire con uno stile semplice e diretto come possa essere successa una cosa così terribile e di far conoscere  chi erano le persone uccise con quella bomba e i loro familiari. Chiusa parentesi e scusate la divagazione ma credo sia importante avere memoria del nostro passato. Non si deve dimenticare la tragedia che ha ferito questa città e che fa parte della storia del nostro Paese. 

Ed ora immergiamoci nell’agorà atletica che dopo la prova del lancio del martello riprende con la prima gara di corse: i 100 hs.           Ai blocchi di partenza Fabiana Montanari  “copre” la gara per amor di squadra. Si prosegue con i 100 metri. Sotto tono Cecilia Casella che taglia il traguardo in undicesima posizione. “Non sono riuscita ad allenarmi durante l’estate e quindi non ero in condizione. Per me è il primo anno in questa categoria e la prima esperienza con la squadra in una manifestazione nazionale di questo livello.  Spero di rifarmi nella prossima stagione.” Anche nei 200 metri Cecilia soffrirà la mancanza di allenamento scontando anche la contrarietà del vento a -1,7 che la danneggia maggiormente visto che la sua corsa è basata più sull’agilità che sulla potenza.

Nei 400 metri è la volta di Vittoria Antonelli. L’agitazione le fa dimenticare  che per correre ci vuole il numero di gara. Si presenta sugli spalti ansimante: “Devo gareggiare non ho il numero!!!” Problema risolto. Ora tocca a lei. Il giro della morte, come lo chiamano gli addetti ai lavori, è una specialità dura. Richiede impegno e forza di volontà. Al di sotto del personale la sua prova, si classifica decima con il tempo di 1:01.48.

Dedichiamo ora l’attenzione ai concorsi: in pedana per il salto in alto Greta Seneci e per il getto del peso Alice Bellandi. 

“Sono emozionata ma contenta di partecipare ad una gara di livello nazionale dove ci si può confrontare con le atlete migliori in Italia, esperienza che si verifica solo ai campionati tricolori individuali. Certo sono un po’ agitata ma molto motivata perché a differenza delle normali gare individuali  questa riguarda l’intera Società. Poi sono contenta che la finale A si svolga ad Orvieto, luogo storico con uno splendido Duomo che siamo riusciti a visitare stamattina. Unire sport e cultura è il massimo!” Sono le sue considerazioni prima della gara. In pedana infatti si respira una certa tensione ma fin dai primi salti si vede un’atleta determinata e convinta delle sue potenzialità. E l’evolversi della gara lo conferma: nessun errore, tranne una piccola esitazione nell’ 1,56 realizzato al secondo tentativo. Dall’1,53 all’ultimo salto che le consegna la medaglia d’oro con la misura di 1,63 Greta non sbaglia nulla. Peccato per il record personale che ci poteva stare tutto ma che, sicuramente, con la caduta dell’adrenalina dopo l’obiettivo della vittoria raggiunto, era molto più difficile conseguire. Prova veramente magistrale con cardiopalmo ridotto, ottima per la conservazione delle coronarie di tutti! Chapeaux! Seconda Francesca Marchini della Pro Sesto con 1,61 e terza Silvia Mazzucchelli dell’Atletica Bergamo con 1,61.                                       

 

 

 

Alice Bellandi ci attende ora in pedana per la cronaca del getto del peso. Alla sua seconda gara in questa specialità Alice ce la mette tutta per mettere in pratica le indicazioni dell’allenatrice che la segue a bordo pista e sferra un  primo lancio a 12,91 conquistando la prima posizione e mettendo in discussione le previsioni sulle favorite. Guadagnata la finale con facilità, cercherà di migliorarsi ma la misura migliore resta quella del primo lancio che le consegna la medaglia d’argento dopo la risposta dell’atleta della Ca.ri.ri Martina Carnevale che con la misura di 13,75 vincerà la gara. Terza Pujia Giuseppina Bracco Atletica.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Si ritorna in pista con i 1500 metri. Elisa Cherubini sembra partire con un po’ di timore. Forse il livello delle atlete con le quali si deve misurare le incute qualche preoccupazione. Anche se dopo Marta Zenoni dell’atletica Bergamo è lei ad avere il miglior accredito. Sembra poco convinta delle sue potenzialità e rimane indietro. La tensione per l’importanza dell’appuntamento tricolore di sicuro può tendere qualche tranello ed avere il suo peso. Si classifica al sesto posto e non riesce a nascondere la delusione. “Non so cosa mi sia successo, non sono riuscita a cambiare il ritmo, mi dispiace tantissimo”. Storia tutta diversa sarà la gara dei suoi 800 metri il giorno successivo. Inizialmente prova ad andare al seguito di Marta Zenoni staccandosi quasi subito dal gruppo con decisione. Mantiene il vantaggio acquisito con questo azzardo iniziale che fa temere sulla tenuta finale. Dimostra di aver capito che invece può osare avendo più fiducia nella sua preparazione e conclude in seconda posizione, come da pronostico, ed anche con il buon crono di 2:16.56 tenuto conto che siamo a fine stagione e che ha corso praticamente da sola. “Sì oggi sono soddisfatta. Ho riscattato la non bella gara di ieri” ci dice sugli spalti contenta del risultato.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

E’ la volta dei 2000 siepi. A partire è Silvia Aperti. L’avvio è un po’ timido in contrasto con la sua natura frizzante ed irruente. Negli ultimi 800 metri cambia però ritmo dimostrando di avere energia e di avere avuto, in fondo, poca fiducia nelle proprie possibilità. Un ultimo scatto di reni quando la supera a 100 metri dal traguardo un’avversaria dimostra che Silvia ha carattere e con decisione si riprende il suo sesto posto con il quale conclude la gara. “Figurati se mi faccio superare così …mi ha tagliato il passo venendomi quasi addosso!” è il suo commento dopo la gara.

Archiviate le siepi passiamo alla marcia. In pista la simpaticissima Chiara Cuni. Sono 5 i km da percorrere. La marcia è una gara che sembra non finire mai perché poi c’è sempre questa spada di Damocle che pende sulle atlete. Il giudizio affidato agli uomini della corretta tecnica di marcia è una mannaia nella quale è incappata la nostra Chiara costretta a subire un minuto di penalizzazione al pit stop. “Sono soddisfatta perché non mi sono lasciata scoraggiare ed ho reagito come una leonessa arrivando comunque terza nonostante la sosta forzata!” Medaglia di bronzo per lei con il tempo di 27:27.77.

E come di rito la 4x100 a conclusione della prima giornata dei campionati di società formata da Rosetta Mandji, Fabiana Montanari, Vittoria Antonelli e Cecilia Casella, dopo un po’ di pasticci nei cambi, conclude in decima posizione.

 

La domenica, una mattina umida e fredda apre la manifestazione alle 9.30 con il salto con l’asta. Una Fabiana Montanari emozionatissima affronta la gara entrando a 2,70 e superando l’asticella al primo tentativo. Ai 2,80 la tensione ha fatto la sua parte, anche per Fabiana questo è il primo anno di partecipazione ad appuntamenti così importanti, fallisce le tre prove e si qualifica 5^.

 

 

Ai 400 hs Carlotta Boldini alla seconda gara della sua vita in questa specialità. Appare spaventata dalla portata delle concorrenti e supera la sua prova portando un lodevole contributo alla squadra.

Alla pedana del salto in lungo ritroviamo Greta Seneci che, dopo il primo nullo, piazza un salto in estrema sicurezza effettuando la misura di 4,72 con una bella bufera di vento contrario (-2,2). Lungo decisamente il terzo salto, sopra i 5 metri ma graffia con la  punta la plastilina della battuta e quindi l'arbitro alza la bandierina rossa. 

E’il turno del lancio del disco. A coprire la gara la pesista Alice Bellandi. Stupendo tutti Alice riesce ad entrare in finale ma non a migliorare la misura che la classifica in ottava posizione. Brava comunque per la disponibilità dimostrata nel non tirarsi mai indietro e voler mettersi alla prova per aiutare la squadra. Si impegna ascoltando le istruzioni degli allenatori e cerca di fare del suo meglio pur non avendo che poche nozioni sulla tecnica di una delle specialità più difficili dei lanci. 

Delia Fravezzi che, invece,  la tecnica la conosce si presenta in pedana con ciglio minaccioso munita del suo giavellotto. Vuole impressionare le avversarie iniziando dall’immagine. Chi avrà curato questo look spettrale sicuramente la sa lunga sulle tecniche intimidatorie. (scopriremo che è stata una compagna di squadra, la curatrice della "mostra"!) Però funziona. Determinatissima Delia non smentisce le sue vestigia e imprime all’ultimo lancio una spallata decisiva che le consegna  la quarta piazza. “Mi sono rifatta della prova di ieri che mi aveva lasciato tanto amaro in bocca” Ed infatti la Delia di oggi era tutta un'altra atleta, probabilmente anche il fatto di aver rotto il ghiaccio per prima ha avuto il suo peso.  Bella da seguire anche la prova di Chiara Gazzoli che sa di dover essere lei ad andare alla guida del gruppo. E' l'atleta con il migliore accredito e non si esime certo dalla sua responsabilità. E così "tira" la gara fin dal primo giro dei 3000 metri.                                                                

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nessuna delle avversarie le dà una mano nello sforzo che  pagherà alla fine tagliando il traguardo in terza posizione e guadagnando una splendida medaglia di bronzo. Ci si avvicina alla conclusione dei campionati di società: tocca all'ultima gara la staffetta 4x4. Il team è composto da Greta Seneci ai blocchi di partenza, a seguire Elisa Cherubini che cede il testimone a Camilla Vertua, chiude Vittoria Antonelli. Conquistano la nona posizione.

Lo speaker invita le squadre ad avvicinarsi al podio per la premiazione per la lettura della classifica finale. E' un tripudio di gioia e di festa quando declama che la squadra allieve dell'Atletica Brescia 1950 è l'ottava squadra in Italia! "E' un ottimo risultato che ci riempie d'orgoglio - commenta il Presidente Aldo Bonfadini - tenuto conto che a Brescia, poi, vorrei ricordarlo, queste ragazze non hanno nemmeno la pista dove allenarsi. Vorrei ringraziare tutti per questo risultato ma soprattutto le famiglie che sopportano i disagi dovuti alla mancanza degli impianti ma non rinunciano a far praticare ai loro figli questo nostro amatissimo sport. E l'ultima parola vorrei riservarla anche ad Ispa Group che sostiene la nostra attività da tanti anni. Quindi un grazie di cuore da tutti noi a Giovanni Tanghetti e a suo figlio Fabio!"  

Ultimo aggiornamento ( Lunedì 30 Novembre 2015 14:11 )